ABBIAMO PERSO I NOSTRI STRUMENTI?
Noi massoni siamo un ordine tradizionale iniziatico e la tradizione non è altro che la trasmissione delle tecniche riuscite, attraverso i simboli rappresentati dai nostri strumenti di Lavoro.
inserito il 30 03 2020, nella categoria Simbolismo, Tavole dei Fratelli
Tavola del fr:. A:. S:.
Che cosa ci è successo? improvvisamente ci siamo scoperti più deboli, più vulnerabili, più fragili esposti ad un invisibile pericolo che pare abbia smantellato le nostre abitudini e le certezze che scandiscono il ritmo delle giornate e danno equilibrio ed armonia alla nostra vita.
Quello che oggi ci troviamo a fronteggiare sta a dimostrare che l’uomo contemporaneo in possesso del progresso e della tecnica, non ha gli anticorpi necessari, direi gli strumenti, per affrontare questo pericolo.
Questo perchè ciascuno di noi è fermamente convinto di essere l’unico protagonista e artefice della propria esistenza: noi crediamo che l’Io sia l’unico aspetto della nostra vita, tutto per noi è calibrato nelle dinamiche del nostro io dominante, che in apparenza crediamo di conoscere di saper declinare in tutte le sue manifestazioni del quotidiano, dai sogni, ai progetti, alle speranze, alle aspirazioni agli affetti, nulla della vita dell’io ci sfugge, ma è poi così vero?
La dimensione conscia, tarata sull’io, la vita che viviamo e che crediamo unicamente nostra, ci ha fatto scordare che esiste una dimensione inconscia che è quella dimensione distruttiva che ci conduce alla morte al fine della conservazione della specie.
Abbiamo sviluppato una cultura dove gli individui fanno i fatti loro, per poi entrare in relazione con la natura, pensando sia stata loro consegnata ed offerta per essere dominata.
Ma alla natura, come dimostrano oggi i fatti, non gli importa nulla di noi ed è stata rappresentata come una grande danzatrice che ci porta sulle sue braccia e sulle sue mani e che nella sua danza sfrenata ci perde senza volontà e senza memoria.
La natura è assolutamente indifferente al nostro io, porta in sé una crudeltà innocente.
Ciò che ci caratterizza non è quindi la soggettività, non sono le nostre opere, non è lo splendore che possiamo raggiungere, ma è il dover morire al pari di tutte le altre cose come natura detta, l’uomo nasce, cresce, fiorisce e muore.
Allora tutto fa si che il tempo venga considerato come un ciclo, cioè una ripetizione e chi ha vissuto più cicli può meglio comprendere e tramandare come va l’ordine di natura, come si devono fare le cose vale a dire la tradizione.
Noi massoni siamo un ordine tradizionale iniziatico e la tradizione non è altro che la trasmissione delle tecniche riuscite, attraverso i simboli rappresentati dai nostri strumenti.
Allora il filo a piombo, la livella, la squadra e il compasso oggi ci dicono che questo virus non ci ha distanziato, in realtà ci ha avvicinato perchè l’equilibrio, con l’eliminazione del superfluo, la misura del quotidiano e il senso delle proporzioni ci portano a comprendere che oggi, viviamo tutti le stesse emozioni e finalmente ci possiamo capire: quell’empatia che per noi è l’eggregoro richiamato dal fratello G:. nella sua tavola – v. “Amore (ed eggregoro) ai tempi del colera”
Ho detto.
A:. S:.
25 Marzo 2020 E:. V:.
Nota – Illustrazione dal sito esonet.org
COMMENTI
PIU’ FEDE NEI NOSTRI PRINCIPI
La lettura della tavola del Fr:. A:. S:. ha suscitato in me tante riflessioni.
Penso che questa terribile pandemia abbia messo a nudo il nostro vero essere, con pregi e difetti. Tocchiamo con mano la finitezza umana, la spropositata differenza di forza con la Natura.
Vi invito a leggere il “ Dialogo della Natura e di un islandese” di G.Leopardi di cui riporto alcuni passaggi: “Immaginavi tu forse che il mondo fosse per causa vostra? …quando io vi offendo in qualunque modo io non me ne avveggo…se io vi diletto o vi benefico, io non lo so…e se anche mi avvenisse di distruggere tutta la vostra specie, io non me ne avvederei”.
Ed è bello come Alessandro aggettivizza la Natura: “crudeltà incosciente”.
Adesso voglio lanciare un messaggio di speranza. Io credo che l’uomo abbia la forza di contrastare e limitare la forza dirompente della Natura, a patto che sia capace di fare delle profonde riflessioni su tutti gli errori commessi, imboccando la strada giusta , abbandonando la ricerca del profitto ad ogni costo, dando più forza alla solidarietà, imparando a vivere con e per gli altri.
I nostri strumenti non sono perduti, ma sono solo diventati più pesanti, per cui bisogna avere più fede nei nostri Principi e quindi metterli in opera.
Questi giorni lasceranno il segno e, dopo, tutto non sarà più come prima, per lo meno spero.
In ogni caso la bella tavola di A:. S:. rimarrà agli atti (effetto positivo della Quarantena).
Ringrazio A:. per l’interessantissima tavola.
Un TFA a tutti.
F:. F:.
30 Marzo 2020
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DAL LIBRO ROSSO DI C.G JUNG
“Capitano, il mozzo è preoccupato e molto agitato per la quarantena che ci hanno imposto al porto. Potete parlarci voi?”
