Massoneria: la “Questione Femminile”
Tavola scolpita dal fr::. S:. Man:. IV in occasione di un confronto fra tesi favorevoli e contrarie all’ingresso delle donne nelle attuali istituzioni massoniche.
Potentissimo, carissimi Fratelli,
Ho accettato molto volentieri il ruolo di “difesa” affidatomi dal Potentissimo Presidente del Capitolo, in questo nostro incontro/confronto sul tema “Donne e Massoneria”. Tema che mi stà particolarmente a cuore, non solo perchè sia io che mia moglie facciamo parte di un Ordine iniziatico misto, quello della Stella d’Oriente, ma soprattutto, perchè ho sempre cercato di capire le ragioni del “No” alla presenza femminile nella nostra Istituzione. Un “No” che mi sta stretto poichè appare associato ad un rifiuto, secondo me, aprioristico e dogmatico (e come Massone i dogmi non mi piacciono affatto). Un ostracismo non suffragato da reali e concrete argomentazioni, soprattutto oggi che siamo nel XXI secolo e non più nel XVIII.
Lungi da me, comunque, ogni tipo di polemica: voglio però sentirmi libero di ragionare criticamente sulle cose e sugli argomenti, soprattutto su quelli che maggiormente stridono col mio sentimento di Libero Muratore, con il massimo rispetto nei confronti di tutti, in particolare di coloro i quali non la pensano come me. Se questo dovesse accadere, chiedo scusa in anticipo.
Dopo questa premessa cominciamo subito a porci una domanda, anzi “LA” domanda: la donna può essere iniziata? E, se sì, può essere Massona?
Per rispondere dobbiamo partire da lontano e più precisamente dall’alba dell’Umanità, da quando l’uomo ha cominciato a prendere coscienza di s, e, avvertendo la differenza tra un mondo materiale ed uno spirituale, ha iniziato a porsi le tre fatidiche domande: Da dove vengo? Chi sono? Dove vado?
Già in Egitto e poi nel mondo greco e romano troviamo tracce di riti e cerimonie d’iniziazione attraverso le quali l’uomo ha tentato di darsi risposte: pertanto prendiamo le mosse proprio dall’iniziazione e dal suo significato.
Possiamo definire “Iniziazione” quel processo destinato a realizzare psicologicamente nell’individuo sia il passaggio da uno stato dell’essere reputato inferiore ad uno superiore, sia la trasformazione da “profano” a “iniziato” attraverso una serie di atti simbolici e di prove morali e fisiche.
In sintesi si tratta di una “morte” per poi “risorgere” a vita nuova. L’iniziazione è parte integrante delle pratiche di molte società umane fin dai tempi più antichi e consiste nel fare passare il soggetto da uno stato a un altro, come ad esempio il passaggio da adolescente ad adulto, da uomo a guerriero o, nella donna, l’entrata nella fase fertile con la prima mestruazione.
Si può quindi intuire come il rito d’iniziazione sia una nozione antica come l’Uomo e come sia l’uomo sia la donna vi abbiano avuto accesso fin dalle origini (vedi l’importanza della donna nei misteri di Eleusi).
Esistono poi iniziazioni maschili e femminili che però si basano esclusivamente sulla differenza sessuale attraverso una visione “exoterica”, che può essere considerata come un’anticamera alla iniziazione vera e propria. Quest’ultima è invece sempre essenzialmente “esoterica” poichè tende ad unire il piano terreno a quello astrale dell’individuo.
Infatti, se è vero che esiste una differenza tra maschio e femmina, a livello fisico e sessuale, ad un livello superiore, quello dell’intelletto, questa differenza si azzera perchè uomo e donna sono uguali e divengono un tutt’uno nel processo alchemico che porta all’androgino.
Nel cammino iniziatico sappiamo che esiste una parte femminile “umida”, passiva, con caratteristiche lunari; ed una maschile, attiva, “secca” o solare.
Tali vie non si escludono anzi, essendo opposte si attraggono e si fondono tra loro, proprio per giungere alla summenzionata armonizzazione androgina.
Affinchè l’individuo giunga alla sua completa realizzazione, occorre la collaborazione e cooperazione tra uomo e donna, nel rispetto delle differenze (ad esempio di sensibilità e pensiero) nel senso della complementarietà .
Va da se quindi che l’iniziazione reale trascende del tutto la componente sessuale. A loro volta poi molte religioni, da quelle preistoriche a quelle greche e latine sino a quelle indiane-orientali, hanno identificato nella donna, come “generatrice di vita”, la Madre di tutto, e quindi la detentrice primaria del diritto e del potere di trasferire l’iniziazione, dando avvio alla vita.
La Massoneria è una società iniziatica e per entrare a farne parte è necessario sottoporsi a una iniziazione. Nel corso dei secoli la donna, anche se in misura sicuramente inferiore rispetto all’uomo, è stata membro di gilde e corporazioni di mestiere, come emerge da documenti ritrovati in Francia: nel “Livres des Metiers” del 1268, negli statuti della Gilda dei carpentieri di Norwich del 1375, e in quello della Loggia di York del 1693. In questi casi l’ingresso della donna nella Massoneria Corporativa nasceva dall’esigenza economica di tramandare in linea familiare il patrimonio di impresa.
I problemi per la donna cominciano semmai con la nascita della Massoneria moderna nel 1717 e, in particolare, con Anderson e le sue Costituzioni del 1723.
Come sappiamo il terzo punto dei Landmarks recita “Le persone ammesse come membri di una Loggia devono essere buoni e sinceri, nati liberi e di età matura, non schiavi, non donne, non uomini immorali o scandalosi, ma di buona reputazione”. In pratica si escludeva, di fatto, la donna, ignorando, più o meno volutamente, la storia passata. Siamo nel 1723 e nel XVIII secolo le condizioni della donna nella società dell’epoca non erano probabilmente molto dissimili da quelle di un servo, relegata com’era alle strette dipendenze dell’uomo e confinata all’interno dei muri di casa.
Ma ritorniamo ad Anderson: i suoi Landmarks hanno rappresentato, e rappresentano tuttora, lo spartiacque ufficiale per la non ammissione delle donne in Massoneria e perché una Gran Loggia possa essere ritenuta “regolare”.
In seguito sono state definite le Regole Internazionali per il Riconoscimento, rispettivamente nel 1929 per la U:.G:.L:.E., nel 1938 per le altre tre Gran Logge inglesi e nel 1952 per gli USA (in Italia l’unica Obbedienza che ha la patente di regolarità è la Gran Loggia Regolare d’Italia, che non è certo la famiglia massonica più numerosa del nostro paese). Fin qui, in sintesi, appare evidente come il divieto di iniziazione e di accesso della donna in Massoneria avviene su un livello sociale-sessuale più che esoterico.
Invero si è tentato di dare anche una giustificazione esoterica a questa esclusione femminile ricorrendo al concetto di Lunarità e Solarità, indicando nel primo la Donna e nel secondo l’Uomo. A tal proposito ricordo come anche il Rituale di Iniziazione del G:. O:. I:. giustifica l’esclusione femminile ribadendo la “solarità” (ovvero il carattere maschile) della propria iniziazione massonica. Tale “clausola” fu inserita solo nel 1969 dalla Commissione Rituali al fine di rendere plausibile l’esclusione (per meglio capire certi passaggi non bisogna mai prescindere da quanto sta succedendo nella società e nel mondo profano contemporaneamente).
Nel 1969, l’anno successivo al Maggio Francese ed all’esplosione della contestazione giovanile, sono sempre più forti le istanze femministe di uguaglianza e parità in tutti i campi e in tutti i settori, non ultimo quello esoterico e la Massoneria non fa eccezione).
A mio avviso si tratta di un espediente, di una scusa priva di significato esoterico ed oggi non più accettabile. Pensiamo ad esempio come in molte lingue e culture, da quelle semitiche, indoeuropee o addirittura nel lontano Giappone, il Sole si esprime invece al femminile e la Luna al maschile, oppure come in polacco la Luna sia maschile e il Sole neutro!
La differenza tra uomo e donna sul piano solare/lunare non avrebbe quindi più alcun senso.
Se è vero, com’è vero, che la Massoneria e i suoi valori sono universali e tendono al miglioramento dell’Umana Famiglia, col tramite del Simbolismo, allora si tratta di una via Universale di realizzazione, a cui tutti, uomini e donne, sono chiamati a partecipare senza alcuna forma di discriminazione; inoltre, attraverso il Rito si fa ricorso ad una gestualità che è “geometrica” e non sessuale.
Ponendo il discorso in un’ottica esoterica sulla capacità iniziatica della donna, i termini della questione sono condizionati, come abbiamo visto, dai contesti sociali e dal ruolo della donna nella società in quel determinato momento storico. Pensiamo solo alle società primitive che erano essenzialmente di tipo matriarcale, ed in cui i riti erano fortemente legati alla Madre-Terra e ai cicli naturali della vita.
Nel momento in cui il potere maschile s’impone, ne vengono influenzate le pratiche ed i riti, fino ad arrivare, in Occidente, alla completa esclusione della donna dalla vita sociale e dalle decisioni, relegandola al ruolo di sposa, madre, amante ecc; senza dimenticare poi quanto ha fatto la Chiesa Cattolica che sino agli anni ‘70 del secolo scorso l’ha costretta nel ruolo di “angelo del focolare” (“Mulier taceat in ecclesia”).
Posizioni restrittive e discriminanti che avvalorano l’ipotesi d’inferiorità della donna, non solo di tipo fisico ma anche spirituale. Tale pregiudizio confluirà poi, come abbiamo visto, anche nel pensiero massonico che giustificherà l’esclusione femminile con pretesti che di “esoterico” hanno sicuramente ben poco, come ad esempio l’incapacità della donna a mantenere il segreto e altre amenità simili. Ma, come scrive F. Bidussi: “l’assenza di autentiche motivazioni esoteriche ha consentito, da subito, alle donne di avvicinarsi all’Istituzione massonica, e di esercitare, in questo senso, pressioni e rivendicazioni nel corso dell’Ottocento, di pari passo con le prime rivendicazioni per la parità dei diritti ed il Suffragio femminile; e al giorno d’oggi, di svolgere un’attività massonica in organizzazioni femminili riconosciute a livello internazionale. Tant’è vero che, attualmente, il veto alle donne riguarda solo certi settori del variegato mondo massonico moderno, che, pur universale nella sua idealità, non ha un’organizzazione unica e centralizzata […], da “Massoneria, mito e principio femminile. Un dibattito aperto” (Le Tavole del 2008 – Atti della Loggia Quatuor Coronati, n 1166, Oriente di Perugia).
Un’altra delle giustificazioni che precludono alla donna la Massoneria, è che, com’è spesso citato, la Loggia è un luogo di armonia e serenità da cui devono essere lasciate fuori le passioni umane e le tentazioni. E le donne sarebbero, secondo queste tesi, fonte di potenziale disarmonia.
Ma allora io mi chiedo: le Logge miste (ad es. quelle di Piazza del Gesù) non riescono a lavorare in armonia? Quanto possono essere diversi da noi quei fratelli e quelle sorelle?
E se noi, invece di essere stati iniziati nel G:. O:. I:. fossimo entrati nel Diritto Umano? Il nostro essere Massoni sarebbe stato così diverso, così “impuro” solo perchè sono presenti le donne?
Altra domanda: E’ proprio vero che la commistione uomo-donna in Loggia può dare origine a devianze di tipo orgiastico, come qualcuno afferma?
lo credo che la presenza di polarità opposte e di sensibilità diverse potrebbe essere invece motivo di un confronto nuovo ed avvincente.
Le motivazioni addotte sino a oggi per non ammettere le donne nella Libera Muratoria sembrano essere di tipo pseudo esoterico e si configurano a tratti come delle arrampicate sugli specchi.
Le stesse raccomandazioni di Anderson vanno calate ed interpretate nella contingenza del suo secolo. Trovo riduttivo cercare di limitare il discorso alla presunta solarità o lunarità. Il Massone si è sempre vantato di essere un libero pensatore, affrancato dai dogmi e dai divieti, eppure i Landmarks sembrano proprio il classico dogma da cui non riusciamo (noi come G:.O:.l:.) a svincolarci del tutto.
In conclusione, è mia personale opinione che la donna non solo ha le stesse prerogative e diritti dell’uomo ad essere iniziata e di conseguenza a diventare Massona, ma la sua presenza nelle logge sarebbe oggi ancora più necessaria al completamento del nostro percorso iniziatico: può arricchirlo ed integrarlo, a patto che noi ci si liberi dal pregiudizio.
Inoltre ritengo i fondamenti dell’esclusione di natura “exoterica” e quindi non validi dal punto di vista di un’accezione esoterica, con buona pace di Anderson, della U:.G .L:.E:. e della Regolarità.
La Massoneria è Universale nei suoi valori e in questa Universalità risiede la sua forza che travalica i singoli Paesi o le singole Obbedienze: per me un Fratello :deI G:. O:. I:. è allo stesso livello di Fratello degli A:.L:.A:.M:. o del Diritto Umano, così come una Sorella ella G:. L:.F:. I:. non è dissimile da me.
Non si commetta però l’errore di ritenere uomo e donna uguali in tutto e per tutto, perchè non lo sono; sono però complementari e proprio la complementarietà è la forza di questa compresenza.
Rimane da decidere come e dove accettare le donne: meglio le Logge miste o quelle solo femminili? E se nel G:. O:. I:. si proponesse una Massoneria Femminile con un percorso proprio ma capace di interagire con la componente maschile attraverso momenti comuni di lavoro, anche rituali, in un Rito Superiore vero e proprio, riconosciuto e integrato?
Questo però comporterebbe una rivoluzione nel G:. O:. I:., una vera e propria svolta epocale con tutto quello che ne seguirebbe. Il G:. O:. I:. avrebbe però contribuito e si assumerebbe il merito di avere vinto arretratezza e pregiudizio nei confronti della Società , quella Società composta di Uomini e Donne al cui bene ci siamo votati.
Ho detto
S:. Man:.
Settembre 2013 e.v.
PS
Queste mie considerazioni non possono prescindere da un’analisi storica dei fatti e dei documenti che, per ovvie ragioni di spazio non ho potuto inserire o citare per esteso, col rischio di rendere il mio modesto lavoro lacunoso e mal documentato. In bibliografia elenco parte dei testi che ritengo utili all’approfondimento dell’argomento (s:. man:.).
BlBLlOGRAFIA (moIto) ESSENZIALE:
– Circolo di Corrispondenza della Quatuor Coronati: Tavole del 2008
– Vari articoli reperiti su www.esonet.it e www.esonet.org.
– G Adilardi:”La Massoneria Femminile. La nascita dell’Ordine della Stella d’Oriente in Italia”. Pontecorboli Editore.
– Fe PD. Vigni: “Donne e Massoneria in Italia”. Bastogi editore.
– Tutti i siti delle principali Obbedienze miste e femminili in Italia